I Comuni di Catania e Siracusa non figurano nell’elenco delle amministrazioni che pubblicano dati in formato aperto, stilato dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgiD). Questa assenza non è solo un problema tecnico, ma rappresenta una grave lacuna per la trasparenza amministrativa, l’efficienza della gestione pubblica e l’innovazione a livello locale. Non a caso, da oltre dieci anni, Generazione Ypsilon, porta avanti l’importante sfida legata all’apertura dei dati proponendo l’adozione e la formalizzazione di Regolamenti ad hoc, organizzando iniziative e cercando di sensibilizzare la classe politica e la società civile in questa direzione con l’obiettivo di rendere i comuni più trasparenti, moderni e innovativi.

Tuttavia, nonostante gli sforzi, le amministrazioni locali non hanno ancora adottato politiche concrete in tal senso: una mancanza che oggi si riflette chiaramente nell’esclusione dall’elenco di AgiD.

A completare il quadro si aggiunge anche la violazione del Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2021-2023 che prevede, tra l’altro, l’obbligo per gli enti pubblici di rendere accessibili i propri dati e questo non solo per favorire la trasparenza, migliorare l’efficienza delle amministrazioni e incentivare l’innovazione, ma anche perché altrimenti significherebbe non aderire agli standard richiesti per una gestione moderna e trasparente della cosa pubblica: elementi che per due città come Catania e Siracusa – che affrontano sfide complesse legate alla gestione urbana -rappresentano una grave omissione.

Gli Open Data sono, infatti, informazioni prodotte dalle PA che vengono messe a disposizione di tutti i cittadini, in formato accessibile e liberamente utilizzabile, ricomprendendo dettagli relativi, ad esempio, agli stessi trasporti, all’energia, alla pianificazione urbana – e non solo – ragion per cui la loro pubblicazione consentirebbe a cittadini, imprese e organizzazioni di analizzare, monitorare e riutilizzare questi dati per sviluppare soluzioni innovative, servizi più efficienti e un maggiore controllo delle politiche pubbliche, mentre, e la loro assenza non fa che determinare, invece, una perdita di opportunità per l’efficienza amministrativa e lo sviluppo economico.

Tra i benefici concreti per Catania e Siracusa ci sarebbero:

Risparmio nelle spese energetiche: Pubblicare i dati relativi ai consumi energetici degli edifici pubblici permetterebbe di monitorare gli sprechi e ridurre i costi di gestione. Un uso più efficiente dell’energia potrebbe tradursi in risparmi significativi per il bilancio comunale.

Miglioramento della mobilità urbana: I dati sulla mobilità e sul traffico potrebbero essere utilizzati per ottimizzare i flussi veicolari, riducendo la congestione e i costi di manutenzione delle strade. Questo porterebbe anche a una riduzione delle emissioni inquinanti e a un miglioramento della qualità della vita per i cittadini.

Opportunità per le imprese: La disponibilità di dati aperti favorisce la creazione di nuovi servizi da parte di startup tecnologiche e imprese locali. Ad esempio, le aziende potrebbero sviluppare applicazioni per la gestione della mobilità urbana o per l’ottimizzazione dei servizi pubblici. Ciò contribuirebbe non solo a migliorare i servizi per i cittadini, ma anche a creare nuove opportunità di lavoro e a stimolare l’economia locale.

La mancanza di Catania e Siracusa nell’elenco AgiD è quindi un’occasione persa per promuovere trasparenza, innovazione ed è fondamentale che entrambe le città adottino al più presto una politica di apertura dei dati per migliorare la gestione della cosa pubblica e favorire lo sviluppo locale.

Generazione Ypsilon